Pagine

giovedì 25 luglio 2013

Altalena

BB adora il parco giochi. Anche la Sorellotta lo adora. Le altalene sono come calamite: la prima cosa che cercano e l'ultima che abbandonano, in mezzo solo un po' di spazio per gli altri giochi.
Alla loro età ero anche io così è passavo ore a cantare canzoni improvvisate dondolando. Ma tutte le altalene che ho avuto le aveva costruite il nonno di BB appendendole ad un ramo o ad un tronco fissato a cavallo tra il melo e il pero. Alte,  basse,  singole,  a due posti,  in piedi o seduta, mangiando oppure dondolando a testa in giù... l'altalena è stata per me sinonimo di libertà. Nervosa? C'era l'altalena. Arrabbiata? Ancora lei. Ma ogni momento andava bene!
Nel nuovo giardino non ci sono alberi adatti, ne ho comprata una al negozio appena BB è stata in grado di starci seduta. Sta appesa al terrazzo, sotto non c'è prato ma duro cemento, il senso di libertà c'è ma mi pare incompleto. Manca un po' di cuore,  la plastica è bella, colorata, liscia ma non riesco a paragonarlo a quell'asse  di legno misurato, tagliato, con le scanalature per non fare scivolare la corda, quello stesso che ogni tanto regalava anche qualche spina.
Al parco, quando non ci sono altri bambini, spesso faccio compagnia a BB ma non riesco più a divertirmi, ho sempre paura di cadere, ho le vertigini. Preferisco allora guardare la mia bambina che si diverte, almeno finché non sopraggiunge il mal di mare!

Ho deciso. A primavera piantero' un melo sperando che cresca in fretta. Prima che le bimbe diventino troppo grandi.

Nessun commento:

Posta un commento

Lasciami un pensiero