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giovedì 25 luglio 2013

Altalena

BB adora il parco giochi. Anche la Sorellotta lo adora. Le altalene sono come calamite: la prima cosa che cercano e l'ultima che abbandonano, in mezzo solo un po' di spazio per gli altri giochi.
Alla loro età ero anche io così è passavo ore a cantare canzoni improvvisate dondolando. Ma tutte le altalene che ho avuto le aveva costruite il nonno di BB appendendole ad un ramo o ad un tronco fissato a cavallo tra il melo e il pero. Alte,  basse,  singole,  a due posti,  in piedi o seduta, mangiando oppure dondolando a testa in giù... l'altalena è stata per me sinonimo di libertà. Nervosa? C'era l'altalena. Arrabbiata? Ancora lei. Ma ogni momento andava bene!
Nel nuovo giardino non ci sono alberi adatti, ne ho comprata una al negozio appena BB è stata in grado di starci seduta. Sta appesa al terrazzo, sotto non c'è prato ma duro cemento, il senso di libertà c'è ma mi pare incompleto. Manca un po' di cuore,  la plastica è bella, colorata, liscia ma non riesco a paragonarlo a quell'asse  di legno misurato, tagliato, con le scanalature per non fare scivolare la corda, quello stesso che ogni tanto regalava anche qualche spina.
Al parco, quando non ci sono altri bambini, spesso faccio compagnia a BB ma non riesco più a divertirmi, ho sempre paura di cadere, ho le vertigini. Preferisco allora guardare la mia bambina che si diverte, almeno finché non sopraggiunge il mal di mare!

Ho deciso. A primavera piantero' un melo sperando che cresca in fretta. Prima che le bimbe diventino troppo grandi.

sabato 6 luglio 2013

W IL POLLO!!!

Strappare un sorriso è la cosa più bella! E non sempre facile, eh!!
Primo pomeriggio, autostrada, rientro dal solito appuntamento in città. Condivido un tratto di strada con due moto, due coppie che vanno o tornano dalle vacanze, beati loro. Ma la noia del viaggio viene all' improvviso spazzata via! Appeso al bagaglio dei viaggiatori una bandierina italiana (vabbè, niente di che) e... c‘è un pollo!! (ovviamente di plastica). Scoppiamo a ridere “W il pollo! W il pollo!“ BB seduta dietro salta, seppur legata, sul seggiolino. Decidiamo di improvvisare un messaggio per far saper che LO ABBIAMO VISTO!
_come scrivo, mamma?
_scrivi, BB, doppiavù spazio, i-l, spazio, p-o-due elle-o
Siamo complici, ancora una volta io e lei, pochi chilometri per attuare il nostro piano.
Sorpasso, foglietto appiccicato al finestrino con la frase in inchiostro rosa brillantinato (unica penna capitata sotto le grinfie), vai di clacson... ci vedono! Siamo i quattro ora a ridere!! Non so perché ma qualcosa mi stringe lo stomaco, una qualche emozione... e per un attimo mi scapperebbe anche da piangere...
La nostra uscita arriva proprio subito dopo, ci sorpassano per salutarci e continuano il viaggio.
Cosa li avrà spinti ad appendere al bauletto un pollo?? Un pollo!! Non so proprio, ma io li ringrazio! Li ringrazio per aver fatto ridere me e BB per tutto il pomeriggio. Il resto della strada è un continuo
_mamma?
_cosa?
_w il pollo!
e giù a ridere come due deficienti!!

Prossime a casa incrociamo una macchinina rossa, dal finestrino lato passeggero sbuca un piede... stavolta nessun effetto. Sarà perché nelle scarpe da ginnastica che uso per guidare aleggia tanta invidia... ed è proprio invidia, i calzini li ho appena messi!! Le infradito aspettano, vuote, sotto il sedile.
È una giornata calda. Ma divertente.
W il pollo e chi strappa sorrisi, ovunque sia.

mercoledì 3 luglio 2013

Una nuova geometria

Le parallele si incontrano. No, non le linee, le mammeparallele! Parallele perché intorno tutto scorre, a velocità diverse e poco altro le tocca, prese dalla strada che si sono trovate a percorrere, e non certo per scelta. Sono le mamme (loro, più che i papà, ma spesso è solo una questione di turni) che a volte, in luoghi innominabili, si incontrano, socializzano e per un istante seppur brevissimo si sentono parte del mondo, quello normale. Parlano, si confidano, si confrontano, si consigliano, si incoraggiano e si sostengono. Perfette sconosciute che si capiscono al volo. E così,quando le mammeparallele si incontrano nascono legami, amicizie sincere tra persone che fanno esperienza quotidiana di ciò che conta davvero. Si sentono sorelle perché i pensieri sono gli stessi, la gioia sanno cos‘è, la paura pure... alla fine sentono gli stessi sapori.
Alle sorelle mammeparallele delle oncoematologie pediatriche, anche se non sono le sole. “Forti come rocce! Guai, sennò!!!“